L’Inbus U210 è un modello di autobus italiano prodotto dal 1979 al 1993.
Inbus U210 | |
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![]() Inbus U210FT | |
Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Tipo | Autobus |
Allestimento | Urbano, Suburbano, Interurbano |
Produzione | dal 1979 al 1993 |
Sostituito da | Bredabus 2001 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 10.5, 12, 18 metri m |
Altro | |
Altri tipi | Filobus |
Concorrenti | Fiat 470, Iveco Effeuno, Menarini 201 |
Porte | A libro o rototraslanti |
L'Inbus U210 vede la luce alla fine degli anni '70, nell'ambito di una nuova generazione di autobus urbani. Nel 1976 vennero infatti stabiliti, da parte della Federtrasporti e dall'ANFIA, gli standard per la costruzione di autobus urbani rispondenti alle mutate esigenze delle aziende. Erano in particolare richiesti autobus dalla maggiore capienza, accessibilità ed economia di marcia.
Basato sul prototipo A40 disegnato da Giovanni Klaus Koenig e realizzato da Breda nel 1976, l'Inbus U210 viene realizzato inizialmente sul telaio Siccar 176L; viene adottato il motore FIAT 8200.13 comune ad altri autobus del periodo (Fiat 470, Menarini 201) erogante 200 cavalli e posto in posteriore. Inizialmente proposto nella sola versione 12 metri, nel 1984 vengono presentate la versione snodata (18 metri, AU280FT) e quella accorciata (10.5 metri, U210FT-N); contestualmente la versione 12 metri viene rivista e aggiornata ai vincoli di finanziabilità Federtrasporti del 1984 (modello U210FT).
Venne realizzata anche una piccola serie di vetture filoviarie, con equipaggiamenti Marelli; si tratta del modello F140.
A partire dall'Inbus U210 sono state realizzate svariate versioni dello stesso mezzo, con le seguenti caratteristiche:
A partire dagli anni '80 gli Inbus U210 hanno avuto una grande diffusione presso le aziende di trasporto italiane. Grandi quantitativi vennero acquisiti da ATAC Roma, ATM Milano, ATAF Firenze, ACTT Treviso, ATAN Napoli, AMT VERONA, AIM Vicenza, oltre a varie aziende minori. Attualmente la pressoché totalità delle vetture risulta tuttavia dismessa a causa dell'elevata anzianità di servizio.
Ad oggi, molte vetture sono state esportate in Paesi in via di sviluppo (in particolare, nel 1998 ATM Milano donò 50 vetture alla città di Kaliningrad) oppure sono state preservate dalla demolizione come veicoli storici.
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