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La Lancia Lambda è un'automobile di alta gamma, prodotta dalla casa italiana Lancia ed evoluta in nove serie, dal 1923 al 1931.

Lancia Lambda
Descrizione generale
Costruttore  Lancia
Tipo principale Torpedo
Altre versioni Berlina
Produzione dal 1923 al 1931
Sostituisce la Lancia Kappa
Sostituita da Lancia Artena
Esemplari prodotti circa 13 000[senza fonte]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Passo 3100 mm
Massa 1220 kg

Secondo gli storici la Lambda è considerata il primo dei due capolavori di Vincenzo Lancia (il secondo sarà, nel 1936, l'Aprilia), in quanto le numerose e importanti innovazioni tecniche che la caratterizzano, si riveleranno qualcosa di profetico, schiudendo orizzonti all'epoca impensati per la costruzione automobilistica.[senza fonte]


Il contesto


La Lambda nasceva ufficialmente nell'autunno del 1922, quando veniva esposta ai Saloni di Parigi e Londra ma la produzione vera e propria (e le consegne) iniziavano verso la metà del 1923.

L'originale struttura portante della Lancia Lambda
L'originale "struttura portante" della Lancia Lambda

L'atto di nascita della Lambda risale però all'immediato dopoguerra, esattamente al 7 dicembre 1918, giorno in cui Vincenzo Lancia deposita la richiesta per il brevetto (rilasciato poi il 28 marzo 1919, col numero 171 922) di un nuovo modello di autovettura: il veicolo rappresentato negli schizzi tecnici ha la forma di un fuso, radiatore di forma circolare, la sospensione anteriore (semi-indipendente) a balestra trasversale, ma la caratteristica più rivoluzionaria è la soppressione del telaio convenzionale a longheroni sostituito da una membratura portante in lamiera imbutita disposta in maniera tale da far lavorare la scocca della vettura come una trave unica.

Una Lambda di pre-serie, ripresa in una sosta nel corso di un collaudo su strada
Una Lambda di pre-serie, ripresa in una sosta nel corso di un collaudo su strada

Il pianale risulta sensibilmente abbassato perché l'albero di trasmissione, abbandonata la classica sistemazione al di sotto del pavimento, è qui posizionato in un tunnel che passa all'interno dell'abitacolo (i passeggeri, dunque, vengono a sedere ai lati dell'albero di trasmissione anziché al di sopra di esso).

Secondo la testimonianza di Pinin Farina, l'idea della scocca portante sarebbe venuta al Lancia osservando la struttura di una nave in navigazione, mentre quella delle sospensioni anteriori indipendenti origina da un incidente – la rottura di una balestra anteriore – accaduto allo stesso Vincenzo Lancia nel corso di un viaggio con una Kappa e imputata ai continui notevoli sobbalzi dell'avantreno sul terreno sconnesso.

Secondo il Cav. Battista Falchetto – intervistato molti anni dopo – la prima riunione in cui il patron rivelava l'intenzione di realizzare una nuova vettura la cui struttura sopportasse gli organi meccanici senza ricorrere al classico telaio, risale al marzo 1921. In quella occasione, monsù Vincenzo esponeva anche l'idea di una sospensione anteriore da realizzare in modo tale da rendere le due ruote indipendenti: anche se questa soluzione tecnica non era in assoluto una primizia (già più di vent'anni prima, nel 1898, la vetturetta francese Decauville montava una sospensione a ruote indipendenti) si trattava comunque della prima applicazione su una vettura di serie di una certa diffusione. Sarà lo stesso Falchetto a sottoporre al "patron" una serie di schizzi (14 in tutto) con diverse soluzioni, tra le quali scegliere quella ritenuta più valida.

La Lambda prendeva forma: sotto l'occhio vigile del Lancia, i progettisti Rocco e Cantarini realizzavano il motore a 4 cilindri a V stretto rotante al bel regime di 3250 giri, mentre Scacchi (responsabile del reparto esperienze) ne eseguiva la messa a punto. Il 1º settembre 1921 il primo prototipo Lambda era pronto e Vincenzo in prima persona, accompagnato da Luigi Gismondi, iniziava i collaudi portandosi da Torino al colle del Moncenisio. Molte le variazioni che dal prototipo condurranno alla versione definitiva: la più importante sarà l'adozione dei freni anche sulle ruote anteriori (il prototipo ne era privo, proprio perché – curiosamente – Vincenzo Lancia aveva sempre mostrato diffidenza verso questa innovazione tecnica). Laboriosa si rivelerà anche la messa a punto della sospensione anteriore: poiché il sistema scelto era del tipo "a cannocchiale" (montanti telescopici con molle elicoidali disposte concentricamente ai montanti) non si poterono montare i soliti ammortizzatori a frizione e si dovette studiare l'adozione di un tipo di ammortizzatore idraulico a sua volta concentrico alla molla della sospensione.

Grazie alla sospensione a ruote indipendenti e alla rigidità della scocca, la tenuta di strada della Lambda risulterà di gran lunga superiore a quella delle altre automobili contemporanee, in particolare sui fondi sconnessi (ovvero sulla stragrande maggioranze delle strade dell'epoca) tanto da farne una vettura dalle prestazioni "stradali" notevoli, malgrado una potenza del motore buona ma non eccelsa e una velocità massima che, nelle prime serie, sarà inferiore ai 115 km/orari (nelle serie successive, salirà poi sino ad oltrepassare la soglia dei 120 all'ora).

Parecchie Lambda vennero impiegate nelle competizioni dove, a partire dalla seconda metà degli anni venti, si distinsero nella loro classe di cilindrata (la classe "3 litri" dei gruppi Turismo e Sport).

La Lambda avrà una vita abbastanza longeva dal momento che sarà commercializzata in Italia per oltre 8 anni, dalla metà del 1923 sino all'autunno del 1931 quando, in occasione del Salone di Parigi, la Casa torinese lancerà la più convenzionale ed economica Artena.

Il totale di esemplari costruiti in 9 serie successivi risulterà di circa 13 000 (le diverse fonti forniscono dati discordanti ma le differenze sono di poco conto, visto che si va da un minimo di 12 999 ad un massimo di 13 003 "pezzi"). Venduta ad un prezzo elevato ma non proibitivo (in Italia la torpedo prima serie costava 43 000 lire) la Lambda ebbe successo anche sui mercati esteri, dove venne venduta con una certa facilità: mancano i dati riguardanti il periodo 1923-25, ma nel quinquennio che va dal 1926 al 1930, le esportazioni assorbirono più del 40% della produzione. L'auto fu acquisita anche dalla Regia Aeronautica[1].

Nel corso di questi otto anni, tutta la vettura sarà oggetto di miglioramenti, ma le modifiche più importanti saranno quelle apportate dalla 5ª serie (adozione del cambio a 4 rapporti anziché a 3), dalla 6ª serie (nascita della versione a passo allungato), dalla 7ª serie (aumento della cilindrata da 2121 a 2375 cm³ e della potenza da 49 HP a 59,4 HP) e dell'8ª serie (ulteriore incremento di cilindrata e potenza, portate rispettivamente a 2569 cm³ e 69 HP).


Le nove serie


Due viste laterali delle prime Lambda: in alto la guida interna (sostanzialmente una berlina), sotto la versione torpedo
Due viste laterali delle prime Lambda: in alto la "guida interna" (sostanzialmente una berlina), sotto la versione "torpedo"

Prima serie


Periodo di produzione: dal giugno 1923 al novembre 1923

Le prime 50 Lambda (prima serie) avevano le candele avvitate sulla testata: a partire dalla 51ª vettura i tecnici Lancia optavano per una testata piatta avente la camera di scoppio e le candele nella parte alta del cilindro: secondo taluni la “seconda serie” iniziava proprio dalla 51.esima vettura mentre secondo le fonti più accreditate questa modifica non dava origine ad alcuna nuova serie.

Caratteristiche principali

Seconda serie


Periodo di produzione: dal novembre 1923 al maggio 1924

Lambda del 1923
Lambda del 1923

La seconda serie, con modifiche ai cuscinetti del motore, usciva sul finire del 1923: nel corso della sua produzione si ebbero modifiche al blocco cilindri (dalla vettura nº 501) e alla coppia conica della trasmissione (dalla vettura nº 751)

Caratteristiche principali

Terza serie


Periodo di produzione: dal maggio 1924 al novembre 1924

La terza serie (nata nella primavera del 1924) si distingueva dalle precedenti per l'adozione dei pistoni in ghisa e per il sistema di accensione (non più Bosch ma Marelli).

Caratteristiche principali

Quarta serie


Periodo di produzione: dal novembre 1924 al marzo 1925

La quarta serie (uscita nell'autunno del 1924) aveva un nuovo coperchio delle punterie e altre migliorie al motore (blocco e testata). Dalla vettura nº 2601 venne modificato il volano-motore

Caratteristiche principali

Quinta serie


Periodo di produzione: dal marzo 1925 al settembre 1925

Lambda del 1925
Lambda del 1925

Anche se sicuramente - oltre alle modifiche esplicitamente specificate per ciascuna serie - qualche altro piccolo particolare differenziava la terza serie dalla seconda e la quarta serie dalla terza, si può dire senza tema di smentita che nei primi anni di vita le modifiche apportate alla Lambda erano state marginali. Ecco che invece nel marzo del 1925 – dopo 3150 esemplari prodotti – si aveva, con la 5ª serie, la prima variazione fondamentale: l'adozione del cambio a 4 rapporti, associata ad alcune migliorie all'impianto frenante e alle sospensioni. Per questa “quinta serie” viene dichiarata una velocità massima di 115 km/h.

In corso di produzione (dalla vettura nº 3550) veniva montato un nuovo filtro dell'olio.

Caratteristiche principali

Sesta serie


Periodo di produzione: dal settembre 1925 al luglio 1926

Lancia Lambda del 1926
Lancia Lambda del 1926

Il 6 settembre 1925 usciva la sesta serie, subito denominata “6 posti” in virtù dell'incremento del passo (cm 342 contro 310) e del conseguente notevole miglioramento dell'abitabilità. I modelli fondamentali su cui si articolava la Lambda sesta serie erano due: il torpedo lungo (216) e il telaio a passo lungo (217) sul quale la Casa costruirà (commercializzandole dal 1926) le berline Weymann e i carrozzieri potranno realizzare le loro “fuori serie”.

Secondo talune fonti, sembrerebbe che il “classico” torpedo con il passo di cm 310 (precedentemente denominato tipo 214) non fosse più disponibile: la cosa non è del tutto convincente e un'ipotesi potrebbe essere che il terzo tipo previsto per questa sesta serie, un non meglio identificato 216bis, altro non fosse se non il “vecchio” torpedo con il passo di cm 310. Va comunque notato che il nuovo torpedo 216 aveva una scocca con portiere più ampie (e pannelli integrati in luogo di quelli rivettati) mentre l'autotelaio 217 era caratterizzato da un abbassamento dei longheroni e dalla eliminazione della traversa scatolata che era posta dietro i sedili anteriori. A mantenere la ormai proverbiale rigidità del telaio rimase comunque la scatolatura del portabagagli.

Per quanto concerne il motore, si rileva soltanto una lievissima variazione dell'angolo della “V” dei cilindri, che è ora di 13º (il valore precedente era di 13°6') A partire dalla vettura nº 4601 le Lambda tornavano ad essere equipaggiate con il sistema d'accensione Bosch (non più Marelli) mentre dalla vettura nº 4701 venivano munite di tamburi dei freni - in alluminio con inserti in acciaio - di maggiori dimensioni (450 mm) e di un nuovo tipo di ruote a raggi (su cui vennero montati pneumatici da 775 x 145)

Caratteristiche principali

Settima serie


Lancia Lambda settima serie
Lancia Lambda settima serie

Periodo di produzione: dal luglio 1926 al marzo 1928

La novità di questa settima serie era costituita dalla adozione di un nuovo motore nel quale, oltre alla maggiore cilindrata e potenza, si riscontrava anche una seppur lieve variazione nell'angolo della “V” dei cilindri (portata da 13º a 14º). Grazie all'aumento della misura dell'alesaggio (da mm 75 a mm 79,37) la cilindrata passava da cmc 2120,57 a cmc 2374,89 e, anche in funzione dell'incremento del valore del rapporto di compressione (da 5:1 a 5,15:1), la potenza saliva da 49 a 59,4 HP. Le prestazioni miglioravano e la velocità massima giungeva poco al di sotto dei 120 km all'ora. Altre modifiche apportate al propulsore riguardavano i condotti di aspirazione, la messa punto della carburazione, le camere di scoppio, il riposizionamento delle candele nella testata (non più montate lateralmente ma in testa) i manovellismi (bielle e albero motore), i pistoni (ora nuovamente in lega d'alluminio) e il filtraggio dell'olio motore (al normale filtro a reticella venne aggiunto un grosso filtro a lamelle smontabile) Il regime di rotazione massimo si innalzava da 3250 a 3500 giri al minuto, anche se il picco di potenza si aveva sempre a 3250 giri. Tra le altre variazioni di minor rilievo, da notare la possibilità di montare pneumatici “Bibendum” della Michelin della misura 14 x 50. Alcune Lambda della settima serie si comportarono più che egregiamente alla massacrante prima edizione (1927) della Mille Miglia.

Caratteristiche principali

Ottava serie


Periodo di produzione: dal marzo 1928 all'agosto 1930

Due viste laterali delle ultime Lambda VIII-IX serie:in alto la torpedo, sotto la guida interna
Due viste laterali delle ultime Lambda VIII-IX serie:in alto la "torpedo", sotto la "guida interna"

Con l'ottava serie, lanciata nella primavera del 1928, la Lambda riceveva un motore di più generose dimensioni, necessario per salvaguardare le prestazioni di una macchina che, specie nelle versioni berlina raggiungeva ormai un peso ragguardevole (quasi 2 tonnellate nel caso di vettura a pieno carico). Il nuovo motore denunciava l'ennesima variazione del valore dell'angolo della “V” dei cilindri (ora portato a 13°40') mentre, fermo restando il valore della corsa (120 mm), l'alesaggio dei cilindri passava a mm 82,55 la cilindrata a cmc 2569,00 e la potenza a 69 hp a 3500 giri/minuto (circa 4000 giri il regime massimo possibile). Variato il carburatore, sempre Zenith ma del tipo HK 38. La velocità massima giungeva a superare i 120 km all'ora, avvicinandosi ai 125. Anche l'autotelaio subiva modifiche di un certo rilievo, finendo per presentarsi come un vero pianale: ormai soltanto una maggiore altezza dei longheroni e il tunnel “integrato” lo distinguevano dai pianali degli autotelai tradizionali, per cui ne traevano vantaggio i carrozzieri, che potevano più agevolmente montarvi le loro realizzazioni. Altre variazioni: l'innalzamento del radiatore, un nuovo cruscotto (con il contagiri di serie) e la possibilità di disporre della guida a sinistra. Il prezzo di vendita risulta sensibilmente incrementato: se nel 1923 con 43.000 lire si poteva acquistare una torpedo completa, sette anni dopo occorrevano 1.000 lire di più per entrare in possesso del solo chassis privo di carrozzeria. L'ultima “8ª serie” lascerà la fabbrica il 28 agosto 1930 lasciando il posto alla “9ª serie” (che però inizierà ad essere costruita nel gennaio del 1931).

Alcune Lambda della ottava serie (in parte elaborate opportunamente) si comportarono più che egregiamente alla massacrante seconda edizione (1928) della Mille Miglia.

Caratteristiche principali

Nona serie


Periodo di produzione: dal gennaio 1931 all'ottobre 1931

Nel gennaio 1931 usciva l'ultima serie di Lambda, la nona, la cui modifica più rilevante risiedeva nell'adozione della accensione a spinterogeno. La maggior parte di queste ultime Lambda (disponibili con telai delle due classiche dimensioni di passo) venivano carrozzate “berlina” dalla Lancia. Ma ormai la Lambda risentiva inevitabilmente degli anni: il successo di vendita si attenuava e quest'ultimo mezzo migliaio di unità necessiterà di circa un anno per essere venduto. La Lambda si avviava dunque alla meritata pensione, sostituita dalla più convenzionale (e più economica) Artena, che verrà presentata come novità al Salone di Parigi nel mese di ottobre del 1931.

Caratteristiche principali

Le Lambda alla Mille Miglia


Pugno+Bergia, I Mille Miglia 1927
Pugno+Bergia, I Mille Miglia 1927

Parecchie Lambda vennero impiegate nelle competizioni dove, a partire dalla seconda metà degli anni venti, si distinsero nella loro classe di cilindrata (la classe “3 litri” dei gruppi Turismo e Sport): nella prima edizione della Mille Miglia, che si svolse nei giorni 26 e 27 marzo 1927 le Lambda al via erano ben 10, di cui 5 iscritte dalla Casa.

Particolare della testa Pirotta specifica del modello che corse la prima Mille Miglia
Particolare della testa "Pirotta" specifica del modello che corse la prima Mille Miglia

Si trattava di 5 macchine a passo corto (quattro del tipo torpedo 218 e una con carrozzeria speciale su telaio 219) recanti i numeri di produzione 6691, 6697, 6698, 6705, 6991 e i corrispondenti numeri di autotelaio 16670, 16671, 16672, 16673 e 16972, le cui varianti rispetto agli esemplari di serie erano date da elaborazioni al motore (rapporto di compressione più elevato, ottenuto grazie a pistoni più alti e lubrificazione migliorata), da alleggerimenti alla carrozzeria, da una gommatura maggiorata (con la terza ruota di scorta montata lateralmente), dalla adozione di un serbatoio per il carburante più capiente e dal montaggio di una batteria supplementare.

Le vetture degli equipaggi Strazza/Varallo e Pugno/Bergia si classificheranno prime e seconda di classe ma soprattutto riusciranno ad occupare il quarto e quinto posto della graduatoria assoluta, immediatamente alle spalle delle OM (cui andranno la vittoria e le piazze d'onore). Il bilancio della partecipazione Lancia alla prima Mille Miglia è sintetizzabile in questi numeri: 10 Lambda alla partenza, 3 sole ritirate e 7 all'arrivo (tra cui 2 ai primi due posti della classe da 2 a 3 litri di cilindrata).

Probabilmente compiaciuto da questo esito più che positivo, Vincenzo Lancia in persona percorrerà con l'amico Strazza il tragitto Brescia-Roma-Brescia, dopodiché deciderà di preparare una versione della vettura più adatta al tracciato. Per la seconda edizione della corsa, in calendario per il 31 marzo 1928, venivano infatti allestite alcune unità potenziate e alleggerite. Tre di queste - carrozzate spider da Casaro su telaio 221 - recavano numeri di produzione 8612,8613 e 8614 (numeri dell'autotelaio: 18610, 18611, 18612) e costituivano la squadra ufficiale Lancia, mentre le altre sei - torpedo 223 – recavano i numeri di produzione 8603, 8607, 8608, 8609, 8610 e 8611 (numeri dell'autotelaio: dal 18604 al 18609) ed erano destinate a selezionati clienti (piloti-gentleman) della Lancia.

Le torpedo del tipo “223” si distinguevano esteriormente dalle normali torpedo di serie per i predellini (e i parafanghi) in posizione più alta da terra. Tanto le tre “spider Casaro” quanto le sei “torpedo” vennero munite dei primi motori da 2569 cm³ che equipaggeranno tutte le Lambda dell'ottava e nona serie. I motori montati su queste nove vetture destinate alla Mille Miglia risultavano potenziati grazie all'adozione di una testata in ghisa speciale costruita dalla azienda milanese Romagnoni & Pirotta (collettori di scarico esterni, molle valvole ad aghi, camere di scoppio a forma di cuneo) e pare superassero gli 80 hp e ruotassero ad un regime superiore ai 4000 giri al minuto. Altre varianti erano costituite dal serbatoio del carburante di capacità notevolmente maggiorata (180 litri), dal montaggio di un faro supplementare e di parafanghi in alluminio nonché da modifiche agli assali e alla trasmissione, dove variavano i rapporti del gruppo pignone/corona (12/47 contro i normali 12/50 oppure 11/49) e quelli del cambio (che erano I=3,13 invece di 3,19; II=1,86 invece di 1,89; III=1,40 invece di 1,45).

La Lancia lambda spider Casaro anno di produzione 1925 alla Mille Miglia del 2020.
La Lancia lambda spider Casaro anno di produzione 1925 alla Mille Miglia del 2020.

Questa volta la Lancia andrà vicina al colpaccio (cioè alla vittoria): a Tolentino, Gismondi/Valsania erano secondi a soli 6 minuti dall'Alfa Romeo 6C sovralimentata (munita cioè di compressore volumetrico) di Campari ma a Bologna, dopo 1.200 km di corsa, i minuti erano scesi a 3… la vittoria era a portata di mano, poi, quando mancavano poco più di 300 km all'arrivo, la vettura cedeva e il sogno svaniva. A tener alto il nome della Lancia rimaneva il valido Strazza, che recuperava posizioni su posizioni sino ad aggiudicarsi il 3° gradino del podio e la vittoria tra le "3 litri". Il bilancio della partecipazione Lancia alla II Mille Miglia è il seguente: 15 vetture al via, 9 ritirate e 6 classificate (1°,3,4,5,8ºe10º posto nella graduatoria della consueta classe da 2 a 3 litri).

Negli anni successivi, le partecipazioni delle Lancia Lambda alla Mille Miglia diminuirono di numero e consistenza, tuttavia ancora nel 1929 l'equipaggio Strazza/Varallo (con uno spider Casaro) ottennero un brillante 4º posto assoluto (e la solita vittoria di classe) e altre 3 Lambda si piazzarono al 3º, al 4º e al 5º posto di classe. Dopo un 1930 avaro di risultati (un anonimo 10º posto di classe), due vetture di questo modello ebbero ancora modo di non sfigurare alla V edizione della Mille Miglia (1931) dove finirono per occupare il 5º e il 7º posto della classe 3 litri.


Caratteristiche tecniche dettagliate di tutte le serie


Periodo commercializzazione (tutte le serie): dal giugno 1923 all'ottobre 1931

Motore
Impianto elettrico
Trasmissione
Sospensioni
Freni
Ruote
pneumatici
Sterzo
Serbatoio carburante
Telaio/struttura
Prestazioni
Prezzo in Italia

Numerazioni e dati di produzione


Numerazione telai
  • I serie: 10001-10400
  • II serie: 10401-11500
  • III serie: 11501-12300
  • IV serie: 12301-13150
  • V serie: 13151-14200
  • VI serie: 14201-15500
  • VII serie: 15501-18600
  • VIII serie: 18601-22535 (non tutti i numeri vennero utilizzati)
  • IX serie: 23001 a 23501 (probabilmente non utilizzato il 23499)
Numerazione produzione
  • I serie: 1-400 (unità prodotte 400)
  • II serie: 401-1500 (unità 1100)
  • III serie: 1501-2300 (unità 800)
  • IV serie: 2301-3150 (unità 850)
  • V serie: 3151-4200 (unità 1050)
  • VI serie: 4201-5500 (unità 1300)
  • VII serie: 5501-8600 (unità 3100)
  • VIII serie: 8601-12503 (unità 3903)
  • IX serie: 13001-13498 e 13500-13501 (non utilizzato il 13499) (unità 500)
  • Totale unità costruite: 13003 (alcune fonti indicano 12999, altre 13001)
Dati di produzione per anno
  • 1923: 580 (400=I s // 180=II s)
  • 1924: 2016 (920=II s // 800=III s // 296=IV s)
  • 1925: 1956 (554=IV s // 1050=V s // 352=VI s)
  • 1926: 1854 (948=VI s // 906=VII s)
  • 1927: 1923 (1923=VII s)
  • 1928: 1948 (271=VII s // 1677=VIII s)
  • 1929: 1920 (1920=VIII s)
  • 1930: 304 (304=VIII s)
  • 1931: 502 (2=VIII s // 500=IX s)

Note


  1. Guglielmo Evangelista, Targhe dell'Aeronautica Militare, pag. 4. (PDF), su targheitaliane.it. URL consultato il 12 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).

Voci correlate



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[de] Lancia Lambda

Der Lancia Lambda ist ein Automobil des italienischen Herstellers Lancia, das 1922 auf dem Pariser Automobilsalon vorgestellt wurde. Er war das erste Fahrzeug mit selbsttragender Karosserie und hatte Einzelradaufhängung mit hydraulischen Stoßdämpfern vorn an Schiebehülsen. Nach Vorstellung des Lancia Dilambda wurde er billiger als dieser angeboten.

[en] Lancia Lambda

The Lancia Lambda is an innovative automobile produced from 1922 through 1931. It was the first car to feature a load-bearing unitary body, (but without a stressed roof) and it also pioneered the use of an independent suspension (the front sliding pillar with coil springs).[1][2] Vincenzo Lancia even invented a shock absorber for the car and it had excellent four wheel brakes. Approximately 11,200 Lambdas were produced.

[fr] Lancia Lambda

La Lancia Lambda est une automobile du constructeur italien Lancia produite de 1922 à 1931. Première automobile à caisse autoportante, dotée de suspensions avant indépendantes, sa conception est à bien des égards révolutionnaire.
- [it] Lancia Lambda

[ru] Lancia Lambda

Lancia Lambda — автомобиль итальянской компании Lancia. Выпускался с 1922 года по 1931 год. Это первый автомобиль с несущим кузовом. Также автомобиль оснащался независимой пружинной подвеской передних колёс. Всего было произведено приблизительно 11 200 автомобилей. На этом автомобиле принимала участие в крупнейших автогонках Италии «Тысяча миль» в 1929 году актриса Мими Айльмер, которая стала первой женщиной, которая в этих гонках сумела добраться до финиша[1].



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