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La Blackhawk è un'autovettura di lusso prodotta dalla Stutz dal 1971 al 1987. La sua versione berlina, a cui fu dato il nome di Stutz Duplex, è stata prodotta dal 1972 al 1974 in due esemplari, mentre la versione cabriolet fu denominata Stutz d'Italia.
| Stutz Blackhawk | |
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| Descrizione generale | |
| Costruttore |  Stutz Motor Company
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| Tipo principale | Coupé |
| Altre versioni | Cabriolet (Stutz D'Italia) Berlina (Stutz Duplex) |
| Produzione | dal 1971 al 1987 |
| Esemplari prodotti | circa 600[senza fonte] |
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Storia
Il marchio Stutz tornò sui mercati a partire dal 1968. La proprietà decise predisporre la progettazione di una nuova vettura a cui fu dato il nome di Blackhawk. Virgil Exner, il designer incaricato alla realizzazione della linea, previde la presenza, sulla coda, di una ruota di scorta che sporgeva in modo deciso dalla carrozzeria. Fu anche disegnata una vistosa calandra che era caratterizzata da fanali anteriori separati. Il prototipo della nuova vettura venne realizzato dalla Ghia, in Italia. Il motore ed il pianale erano invece della General Motors.
La Blackhawk venne presentata al pubblico nel 1970 al lussuoso albergo newyorkese Waldorf-Astoria. Il prezzo di vendita era compreso tra i 22.500 ed i 75.000 dollari. Era offerta solo in versione coupé due porte. Alla cabriolet, che venne introdotta in seguito, fu invece dato il nome di Stutz D'Italia. La Blackhawk venne prodotta manualmente in Italia. Fino al 1972 fu assemblata nelle Carrozzerie Padane di Modena, mentre dopo tale anno venne costruita alle Carrozzeria Saturn di Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo. Nel 1980 la vettura fu ridisegnata ispirandosi alla Pontiac Bonneville. La Blackhawk, nel complesso, fu prodotta in circa 600 esemplari.
Il gruppo motopropulsore del modello derivava da quello della Pontiac Grand Prix. Erano Pontiac anche il motore V8 ed il cambio, che era automatico a tre rapporti. Vennero utilizzati anche propulsori Ford e Cadillac. Le cilindrate dei motori erano comprese tra i 4,9 L e gli 8,2 L. L'equipaggiamento era ricco ed estremamente lussuoso.
La Blackhawk fu acquistata da molti personaggi famosi, tra cui Dean Martin, Jerry Lewis, Muhammad Ali, George Foreman, Elton John, Paul McCartney, Al Pacino, Barry White, Elvis Presley e lo Scià di Persia Mohammed Reza Pahlavi.
Bibliografia
- (EN) Richard Langworth, Encyclopedia of American Cars 1930-1980, New York, Beekman House, 1984, ISBN 0-517-42462-2.
- (EN) Raymond Katzell, The Splendid Stutz, The Stutz Club, 1996, ISBN 0-9654709-0-3.
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[de] Stutz Blackhawk III
Der Stutz Blackhawk III ist ein Oberklasse-Coupé, das der US-amerikanische Automobilhersteller Stutz Motor Car of America ab 1973 vertrieb. Von 1974 bis 1979 entstanden technisch und äußerlich gleiche Fahrzeuge, die die Bezeichnungen Blackhawk IV bis Blackhawk VII trugen. Das von Virgil Exner gestaltete Fahrzeug, das in den USA als Revival Car bezeichnet wird, ist ein frühes Beispiel für Retrodesign im Automobilbereich. Der Aufbau des Blackhawk wurde in Handarbeit in Italien gefertigt, die Technik hingegen stammte von amerikanischen Großserienfahrzeugen. Jährlich entstanden zwischen 50 und 70 Fahrzeuge. Die meisten von ihnen wurden in den USA und in den arabischen Staaten verkauft. In Europa hatte das Auto wegen seines Aufsehen erregenden Äußeren vielfach einen zweifelhaften Ruf. Nur wenige Fahrzeuge gelangten nach Europa. Zu den deutschen Käufern eines Stutz gehörte der Schauspieler Curd Jürgens.[en] Stutz Blackhawk
The Stutz Blackhawk is an American ultra-luxury car manufactured from 1971 through 1987. Other than the name it bears no resemblance to the original Blackhawk (1929–1930). The Stutz Motor Company was revived in August 1968 by New York banker James O'Donnell. He joined forces with retired Chrysler stylist Virgil Exner who designed the new Blackhawk. Exner's design included a spare tire that protruded through the trunklid, a massive 'kidney' grille, and freestanding headlamps. The new Blackhawk was prototyped by Ghia in Italy at a cost of over US$300,000. To offer exclusivity and still allow easy servicing in the U.S. a custom built Italian body was added to a General Motors platform and engine. The Blackhawk debuted in January 1970 at the Waldorf Astoria in New York City. Prices ranged from US$22,500 to US$75,000. All early Blackhawks were coupes, but rare sedans were produced later. Convertible versions were called D'Italia and Bearcat. Stutz Blackhawks became the car of choice among elite entertainers of the day.[citation needed] By 1976 Stutz had sold 205 Blackhawks and about six a month were handbuilt in Italy and shipped to the U.S. By April 1980 350 Blackhawks had been sold and by the time production ended in 1987 approximately 500 to 600 cars had been manufactured.[1][2]- [it] Stutz Blackhawk
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