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La Automobili Turismo e Sport (ATS) è una casa automobilistica italiana attiva tra il 1962 e il 1965.

Disambiguazione – Se stai cercando la scuderia di F1 nota con lo stesso acronimo, vedi Auto Technisches Spezialzubehör.
Automobili Turismo e Sport
Logo
Logo
Stato Italia
Fondazione1962
Chiusura1965
Sede principaleBologna
SettoreAutomobilistico
ProdottiAutovetture

Inoltre, è stata un costruttore automobilistico di Formula 1 con sede a Bologna.

Fondata da Giorgio Billi con Carlo Chiti, Romolo Tavoni e Giotto Bizzarrini, costituì un tentativo di opporre una concorrente italiana alla Scuderia Ferrari, tanto che la prima vettura prodotta (denominata Tipo 100) disponeva di un motore costruito in proprio. La ATS trovò il sostegno finanziario da parte di Giovanni Volpi, ricco imprenditore veneziano proprietario della Scuderia Serenissima.


Storia



Competizioni


Automobili Turismo e Sport
Sede Italia
Bologna
Categorie
Formula 1
Dati generali
Anni di attivitàdal 1962 al 1965
FondatoreCarlo Chiti
Giotto Bizzarrini
Formula 1
Anni partecipazioneDal 1963 al 1964
Miglior risultato18º posto (1963)
Gare disputate6
Vittorie0
ATS 2500 GTS Allemano Coupé 3000 del 1963
ATS 2500 GTS Allemano Coupé 3000 del 1963

La Tipo 100 era dotata di propulsore V8 da 190 CV da 1,5 litri con due alberi a camme. Questo motore veniva gestito da un cambio Colotti a sei rapporti ed aveva un telaio del tipo spaceframe. Le sospensioni erano a doppi bracci trasversali a tutto tondo con molle elicoidali.[1]

Esordì nel 1963 al Gran Premio del Belgio con Phil Hill e Giancarlo Baghetti: entrambi si ritirarono per problemi alla trasmissione dopo essere partiti dal fondo dello schieramento. Negli altri Gran Premi le ATS non ottennero risultati significativi. Addirittura nel Gran Premio d'Italia Hill terminò undicesimo a 7 giri dal vincitore Jim Clark; Baghetti finì 15º e ultimo a 23 giri. Al termine della stagione il sogno di un'altra scuderia italiana competitiva svanì.

Nel 1964 Vic Derrington e Alf Francis iscrissero una vettura ATS al Gran Premio d'Italia con il pilota portoghese Mário de Araújo Cabral, che però non concluse la gara.


Vetture stradali


ATS 2500 GT Allemano Coupé del 1963, disegnata da Franco Scaglione e progettata da Giotto Bizzarrini e Carlo Chiti al Concorso d’Eleganza ”Villa d’Este”
ATS 2500 GT Allemano Coupé del 1963, disegnata da Franco Scaglione e progettata da Giotto Bizzarrini e Carlo Chiti al Concorso d’Eleganza ”Villa d’Este”

Il marchio ATS è stato impiegato anche per una coupé stradale costruita in due versioni, progettata da Chiti e Bizzarrini e disegnata da Franco Scaglione: la "GT" con carrozzeria in acciaio e motore V8 di 2,5 litri accreditato di 210 CV e la "GTS", versione alleggerita con peso di soli 750 kg grazie alla carrozzeria in alluminio che vedeva la potenza dello stesso motore portata a 245 CV. Per entrambe le versioni, il telaio era in tubi e travi, uniti mediante saldatura. La "GT", prodotta come la "Tipo 100" per contrastare la Ferrari, non ebbe il successo sperato: nonostante la sua linea accattivante che ottenne molti consensi e le sue qualità dinamiche, a causa della sua scarsa affidabilità meccanica e del ritiro degli investimenti riposti su di essa, fu costruita in appena 12 esemplari.


La riproposizione del marchio


ATS GT (2017)
ATS GT (2017)

Come in altri casi nel settore automobilistico, 50 anni dopo, nel 2012, si è assistito alla riproposizione del semplice marchio da parte di una nuova azienda, tra l'altro non senza diatribe legali su chi fosse il detentore legale dei diritti d'uso[2].

Nel 2012 è stata presentata la Sport 1000[3]. Si tratta di una vettura sport prototipo pensata per i track-day ma omologata per la strada. Pesante circa 400 kg è predisposta per l'utilizzo di motori 4 cilindri in linea anche di derivazione motociclistica.

ATS tentò di presentare un piano di acquisizione per il marchio De Tomaso, ma senza successo[4]. Nel 2016 è arrivata sul mercato la Sport Dieci[5], versione migliorata della 1000.

Nel frattempo, nel 2015, è stata presentata al Top Marques di Monaco una maquette denominata 2500 GT, in onore dell'originale del 1963. A essa fa seguito nel 2017 la ATS GT; si tratta di una vettura da collezione con telaio in carbonio prodotta in soli 12 esemplari a circa un milione di euro l'uno. Disegnata da Emanuele Bomboi, è dotata di un V8 3.8 litri capace di erogare tra i 700 e gli 800 Cv, unito ad un cambio sette marce a doppia frizione[6].


Statistiche



Risultati in Formula 1


AnnoVetturaMotoreGommePiloti PuntiPos.
1963ATS Tipo 100ATS 1.5 V8D Phil Hill Rit Rit 11 Rit Rit 018°
Giancarlo Baghetti Rit Rit 15 Rit Rit

Note


  1. ATS Tipo 100, su ultimatecarpage.com. URL consultato il 22 ottobre 2013.
  2. ATS, Maritan e Gregis: una storia tristemente italiana, su evomagazine.it, 22 aprile 2015. URL consultato il 30 luglio 2018.
  3. ATS Sport 1000: la nuova sportiva stradale italiana, su autoblog.it, 8 novembre 2012. URL consultato il 30 luglio 2018.
  4. De Tomaso, si fa avanti ATS per rilevare l’azienda//, su motorionline.com, 14 novembre 2013. URL consultato il 30 luglio 2018.
  5. ATS Sport Dieci: l'italiana da Track Day/, su autoblog.it, 19 gennaio 2016. URL consultato il 30 luglio 2018.
  6. ATS GT, finalmente una nuova italiana!, su evomagazine.it, 1º settembre 2017. URL consultato il 30 luglio 2018.

Bibliografia



Altri progetti


Portale Formula 1
Portale Trasporti

На других языках


[de] Automobili Turismo e Sport

Automobili Turismo e Sport S.p.A. (A.T.S.) war ein kleiner italienischer Hersteller von Sport- und Rennwagen mit Sitz in Pontecchio Marconi[1] bei Bologna, der sich kurzzeitig auch im Formel-1-Rennsport engagierte. Das Unternehmen wurde 1962 gegründet und bestand bis 1964. Mit dem deutschen Felgenhersteller ATS (Auto Technisches Spezialzubehör), der von 1977 bis 1984 auch in der Formel 1 aktiv war, besteht nur eine zufällige Gleichheit der Namensabkürzungen.
- [it] Automobili Turismo e Sport



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