Motori Mobius Kenya Ltd. è una casa automobilistica fondata nel 2010 per servire il mercato africano[1]. Il nome deriva dal nastro di Möbius, una superficie matematica speciale con una sola superficie e un solo lato, che deve il suo nome al matematico tedesco August Ferdinand Möbius. Mobius Motors progetta, ingegnerizza, valida, produce e distribuisce Suv (Sport Utility Vehicles) in grado di affrontare le strade sconnesse e il terreno accidentato tipico dell’Africa orientale[2]. Mobius utilizza un approccio semplificato al design, per produrre veicoli durevoli a prezzi accessibili e competitivi con i veicoli di seconda mano che attualmente dominano il mercato automobilistico dell'Africa orientale[3][4]. È l'unico produttore ufficiale di veicoli per trasporto di persone in Kenya, e l'unica casa automobilistica operativa nella regione dell'Africa orientale[5].
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Motori Mobius Kenya Ltd | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 2010 |
Fondata da | Joel Jackson |
Sede principale | Nairobi |
Settore | Automobilistico |
Prodotti | autovetture |
Sito web | www.mobiusmotors.com/ |
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Persone chiave
Joel Jackson è il fondatore e CEO di Mobius Motors. Prima di fondare Mobius, Jackson ha lavorato nel ramo delle strategie di business, con una apprezzata iniziativa sulla micro-silvicoltura nelle zone rurali del Kenya. Ha anche lavorato come management consultant, prestando consulenza ad alcune aziende inserite nel ranking top Fortune 500 in [tutta] Europa e Nord America. È membro del TED e del Echoing Green, si è laureato a pieni voti in Informatica all’Imperial College[6].
Joel Jackson ha intuito la necessità di un veicolo robusto e a prezzi accessibili per migliorare la mobilità in Kenya, soprattutto nelle zone rurali. Ha formato un piccolo team che ha impiegato dieci mesi in ricerca e sviluppo per produrre la Mobius I, il primo prototipo di Mobius Motors '[7]. Mobius I è stato un prezioso esercizio, permettendo a Jackson di migliorare l’approccio alla progettazione semplificata e all’uso intelligente di componenti off-the-shelf per mantenere bassi i costi di sviluppo.
Inizialmente, l'azienda ha operato da un piccolo capannone in Kilifi, sul litorale keniano. La società si è trasferita prima a Mombasa e poi a Nairobi. La sede aziendale e lo showroom si trovano presso il Sameer Business Park in Mombasa Road[8].
Jackson ha formalmente avviato Mobius Motors come azienda automobilistica nel 2010[3]. Ha finanziato personalmente le operazioni della società fino ad ottenere finanziamenti esterni nel 2012.
Il primo ciclo di finanziamento ha permesso a Mobius Motors di avviare la progettazione e lo sviluppo del suo secondo prototipo, che sarebbe diventato il suo primo modello di produzione[9]. Il nuovo modello è stato chiamato Mobius II e, rispetto al predecessore, presenta miglioramenti progettuali e ingegneristici.
Nel 2014, i primi veicoli Mobius II di produzione sono stati accolti positivamente dal mercato, nonostante le preoccupazioni generate dal posticipo della data di produzione[10]. Mobius II è caratterizzato da un design minimalista, è focalizzato sulle funzionalità di base ed è privo di componenti tipici delle auto moderne, come servosterzo, maniglie porta, navigazione GPS e vetrature laterali e posteriori[5].
Una prima tiratura di produzione di 50 veicoli della Mobius Motors, in collaborazione con l'assemblatore di auto locale KVM (Kenya Vehicle Manufacturers), ha mostrato che la domanda era piuttosto elevata e ha spinto ulteriori lavori di ricerca e sviluppo.[11][12]. Ma dopo la produzione della Mobius II, l'azienda ha stoppato ogni produzione per concentrarsis sullo sviluppo del successore . La nuova Mobius II è attesa nel 2019 , con un potenziale di diverse migliaia di vetture /anno in termini di capacità produttiva[13].
A inizio 2018, Mobius ha chiuso il Series A Equity Financing ed ha ottenuto ulteriori 500 milioni di KES dal United States Overseas Private Investment
Company (OPIC)[14] Questo investimento ha permesso alla società di creare una nuova fabbrica nella zona industriale di Nairobi, vicino a Mombasa Road. La nuova fabbrica di Mobius sarà l'unica in Africa orientale dedicata all’assemblaggio completo di veicoli passeggeri, con capacità di produzione, lastratura, verniciatura, assemblaggio e test di fine linea[8]. La nuova Mobius II sarà la prima vettura ad essere prodotta nella la nuova fabbrica.
Mobius I è stato il primo prototipo prodotto da Mobius Motors, un veicolo marciante composto da un telaio in tubolare di acciaio e pannelli in vetroresina Secondo lo stesso fondatore, sembrava una dune buggy, anche se la costruzione è costata 1,4 milioni di KES. Anche se il prototipo Mobius i è stato costruito da saldatori e meccanici [del Jua Kali (un settore informale composto da piccoli commercianti, artigiani e imprenditori), è servito come dimostratore della capacità di costruire un veicolo in grado di affrontare sia le strade asfaltate, sia le strade degradate tipiche delle zone rurali[9]. Su questo prototipo avrebbe poggiato il successo del seguente Mobius II.
Dopo aver ottenuto il finanziamento esterno, Mobius Motors ha iniziato a lavorare sul prototipo successivo con l’obiettivo di lanciare il primo modello di produzione[2]. La Mobius II (prima generazione) è ingegneristicamente più raffinata ed è disegnata da un team di ingegneri professionisti. Il costo per la costruzione di questo secondo prototipo è stato 1,5 milioni di KES, con un tempo di sviluppo record di tre mesi[9].
A ottobre 2014, Mobius Motors ha lanciato il modello di produzione Mobius II (prima generazione) con un prezzo di vendita al pubblico di circa 1 milione di KES, cosa che lo ha reso il veicolo più economico in Kenya[15].
La denominazione Mobius II si riferiva al tipo di carrozzeria del veicolo, invece che a un ordinamento sequenziale dal prototipo Mobius I[8].
Mobius II è lungo 3,9m, largo 1,8m, alto 1,85m, con una luce a terra di 23cm. La tara è di 1265kg e la capacità di carico è di 625kg.
È alimentato da un motore 4 cilindri a benzina di 1598 cc, con una potenza di 86 cavalli a 5500 rpm e una coppia massima di 128 Nm a 3000 rpm. Il cambio è a 5 rapporti manuale, la velocità massima è 120 km/h.
La carrozzeria a 3 porte può ospitare fino a otto passeggeri, 2 anteriori e 6 posteriori.
Nonostante la ricezione del mercato fosse favorevole e tutte le 50 vetture prodotte fossero state vendute a giugno 2016, Mobius II è stata criticata da alcuni recensori per le funzionalità troppo basiche[16]. Per esempio, il veicolo mancava di aria condizionata, servosterzo, e serrature di sicurezza sulle porte [porte bloccabili], ed aveva una copertura in tela al posto dei finestrini laterali e posteriori Un cassetto chiuso da serratura assicurava ai proprietari la protezione dei beni personali contro il furto.
I clienti non avevano opzioni per la personalizzazione di alcuna delle caratteristiche della vettura, una limitazione che è stata risolta nella nuova Mobius II[9].
La Nuova Mobius II (seconda generazione) presenta dimensioni maggiorate a circa 4,2m di lunghezza, 1,9m di larghezza e 1,8m di altezza, con un passo di 2,4m. La luce minima da terra è stata aumentata a 330mm.
Ha una tara di 1650 kg e mantiene la capacità di carico di 625 kg della prima generazione.
Ha un motore a benzina 4 cilindri in linea di 1798cc, con doppio albero a camme in testa (DOHC), 16 valvole e sistema di fasatura variabile (VVT), capace di produrre 133 cavalli a 5600 rpm. Il cambio è un 5 marce manuale.
La coppia massima è di 182Nm tra 3600 e 4600 rpm.
La nuova Mobius II rappresenta un'enorme passo avanti rispetto alla precedente versione , sia in termini di design che di capacità off road[4]. Questa versione ha inoltre introdotto un to–hat completamente chiuso, guida servo assistita, porte con chiusura di sicurezza e sistema infotelematico di intrattenimento; tutte features che non erano presenti nel precedente modello[10].
Il miglioramento più notevole nella progettazione della nuova Mobius II (di nuova generazione) è stato l’utilizzo di un telaio a logheroni che rende l’auto idonea per il trasporto pubblico, il trasporto medico (ambulanze), e la consegna delle merci[13].
Il mercato di vendita dell’auto è stato ampliato, includendo, oltre al Kenya, i confinanti Tanzania e Uganda.
Mobius Motors ha annunciato di voler sviluppare questo veicolo sulla base di un’architettura a telaio/longheroni, per renderlo più fruibile e trasformabile facilmente in diverse configurazioni come furgone per trasporto di oggetti, pick–up, ambulanza e anche trasformabile in pulmino per servizio di trasporto pubblico.
La nuova Mobius II sarà il primo veicolo della gamma con questa configurazione.
La Mobius Motors ha espresso anche il proprio interesse verso future possibili sviluppi a trazione ibrida e completamente elettrica .
Mobius Motors sta’ anche espandendo la propria presenza sul territorio attraverso una rete di Dealers e centri di servizio dedicati. Il primo di questi e’ a Mombasa e sarà seguito da un'ulteriore nell'area Ovest del Kenyaentro il 2019
Dopo aver ottenuto finanziamenti dagli Stati Uniti tramite l'Overseas Private Investment Company (OPIC), Mobius Motors ha annunciato il piano di costruzione della propria fabbrica[14]. La fabbrica sarà il primo impianto di produzione di questo tipo nel Paese, dato che altri costruttori di veicoli si dedicano solo a veicoli commerciali o a impianti di assemblaggio finale per veicoli già quasi interamente costruiti. Si prevede che La fabbrica permetta alla società un maggiore controllo sui tempi e sulla capacità produttiva, risolvendo la storica sfida legata ai ritardi di produzione. Un centro di Ricerca e Sviluppo potenziato permetterà di accelerare lo sviluppo dei prodotti futuri.
Media internazionali [International Media case] come Forbes, Venture Beat, Fast Company, Wired E Reuters hanno elogiato lo sforzo di Joel Jackson teso alla creazione di una vettura per il trascurato mercato africano e allo sviluppo dei talenti locali[17][18][2][6][19]. Joel Jackson ha anche partecipato a eventi Ted Talk descrivendo il progetto di Mobius Motors per alimentare l'imprenditorialità in Kenya, Africa orientale, e nel continente africano.
La Stanford Business School ha scritto un business case su Mobius Motors nel 2012, delineando l'impegno del costruttore per la costruzione di una vettura africana a prezzi accessibili e sufficientemente robusta per soddisfare le esigenze locali[1].
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