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Gli Alfa Romeo 140-A della rete di Roma sono stati un gruppo di 105 veicoli autobus adibiti al servizio urbano della città.

Autobus Alfa Romeo 140-A

Presentazione in Campidoglio
Descrizione generale
Costruttore  Alfa Romeo
Tipo autobus
Allestimento urbano
Altre caratteristiche
Dimensioni e pesi
Lunghezza 12 m
Massa a vuoto 13 t
Altro
Cambio: a tre marce senza riduttore
Motore: A.R. 163

Storia


Negli anni dell'immediato dopoguerra l'ATAC continua a seguire il programma di estensione della trazione filoviaria, iniziato nel 1937 e rimasto sospeso a causa delle vicende belliche. Le forniture di autobus di questo periodo sono quindi finalizzate a rinnovare il parco dal materiale meno affidabile ed estenderlo per servire le direttrici su cui non si prevede - almeno al breve periodo - l'adozione del filobus. I 105 Alfa Romeo 140-A (fornitura notevole per l'epoca), sono ordinati[1] per il servizio sulle più affollate linee centro-periferia (definite in linguaggio aziendale centro-radiali), in via di istituzione per ricomprendere in un solo tragitto le vecchie linee diametrali e radiali scaturite dalla riforma e oltremodo rimaneggiate nei venti anni successivi.


Meccanica


Lo stesso argomento in dettaglio: Alfa Romeo 140A e 150A.

Una costante dei veicoli Alfa del dopoguerra (autobus o filobus che siano), è quella di montare carrozzerie poco o nulla resistenti all'usura e alle caratteristiche dell'asfalto (perennemente bucherellato) e dei sanpietrini di Roma, messe a dura prova anche da sospensioni non molto affidabili.[2] I 140-A sono inoltre dotati di un cambio a tre rapporti e retromarcia senza riduttore, una scelta che si rivela col tempo poco felice per l'utilizzo che se ne farà su itinerari in pendenza dove prima e terza non consentono al veicolo a pieno carico di procedere e costringono l'autista a procedere in seconda col motore imballato. Contrariamente alla tendenza dell'epoca sono dotati di porte a comando pneumatico con antine metalliche verniciate allo stesso modo della carrozzeria (due toni di verde), e montano un motore da 130 CV.


Vicende


«Chi scrive ricorda come salendo per l'ultimo tratto di via Nazionale verso piazza Esedra, non potendo la vettura mantenere la terza, i conducenti facevano tutta la salita in seconda con un rumore di ferraglia infernale; la stessa carrozzeria degli Alfa era poi eternamente sgangherata e ancora chi scrive ricorda che, percorrendo via Marmorata o il tratto di via Salaria di fronte a villa Albani (due zone con l'asfalto sermpre sconnesso), le lamiere del cruscotto e del cofano del vano motore (quest'ultimo perennemente con uno o più fermi aperti o inesistenti) sembravano essere sempre prossime a staccarsi.»

(Vittorio Formigari.[3])
In piazza San Giovanni sulla linea 85
In piazza San Giovanni sulla linea 85

Con l'istituzione del quadrilatero di scorrimento a senso unico tra via del Tritone, via Due Macelli, via del Corso, via dei Pontefici e piazza Augusto Imperatore, avvenuta nel 1954, l'ATAC è costretta a impiegare gli autobus su tre linee filoviarie di particolare importanza (66, 77 e 78) e ad aumentare il numero di vetture da impiegare per i giri viziosi che le linee sono costrette a fare. Ancora non si pensa alle corsie preferenziali dette "contromano" e il piano di sistemazione della rete automobilistica, specie verso la periferia, viene quindi sconvolto. L'impiego delle vetture, vecchie o nuove che siano, è adeguato alle necessità. Per quanto l'azienda non intenda eliminarlo il filobus diventa assieme al tram un ostacolo alla pianificazione dei sensi unici e gli investimenti nel trasporto a trazione elettrica iniziano per logica conseguenza a ridursi. Mentre da un lato si ordinano autobus a tutto spiano, quindi, dall'altra l'ATAC non può immobilizzare somme anche notevoli in rotabili e impianti di cui non appare certo il mantenimento per un congruo periodo di tempo. Gli Alfa 140 sono inizialmente impiegati sulle linee 81, 85 e 87 ma fin dal 1955, pur localizzati al deposito di Portonaccio, iniziano ad essere spostati soprattutto sulle linee ex tranviarie e filoviarie che richiedono veicoli di particolare capienza. Tra gli utilizzi cui si rivelano inadatti c'è l'esercizio delle linee 47 e 47 rosso, sostitutive dei tram 27 e 27 barrato di via Trionfale ed in attesa del completamento del bifilare filoviario, e l'anello sinistro della Circolare Esterna (la rossa), dove 19 tram devono essere sostituiti da 47 autobus. Sono tolti dal servizio nel 1964.


Numerazione


I 140 sono gli ultimi autobus a tre assi di Roma, e quindi l'ultimo gruppo a ricevere una numerazione nel migliaio 3, serie 36xx e 37xx.

num. eserc. q.tà anno telaio assi carrozz. motore pot. CV lungh. mm tara t. nota
3601-3679 40 1950 Alfa Romeo 140-A 3 Pistoiesi A.R. 163 130 12000 13
3681-3729 25 CAB
3731-3749 10 Garavini
3751-3759 5 Pistoiesi
3761-3777 9 CAB
3779 1 Garavini
3781-3809 15 1951 Pistoiesi

Note


  1. Ordine di servizio n. 388 del 17 luglio 1950.
  2. Filobus a tre assi del dopoguerra, su tramroma.com. URL consultato il 22 settembre 2015.
  3. Le prime linee celeri del 1948, su tramroma.com. URL consultato il 22 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2014).

Bibliografia



Voci correlate


Portale Roma
Portale Trasporti



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