La LamborghiniSilhouette (conosciuta anche come Urraco Silhouette) è un'autovettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica italiana Lamborghini in 53 esemplari (oltre a due prototipi) tra il 1976 e il 1979.
La Silhouette era un'evoluzione stilistica della Urraco, disegnata da Marcello Gandini per Bertone nel 1970. Rispetto alla progenitrice la differenza principale riguardava la trasformazione della vettura da coupé a targa.
Presentata al Salone dell'automobile di Ginevra del 1976, la Silhouette fu la prima vettura scoperta prodotta in serie dalla Casa di Sant'Agata Bolognese. Venne rimpiazzata nel 1982 dall'ulteriore evoluzione Jalpa.
Storia e tecnica
A metà anni '70, la Lamborghini soffriva la crisi che in quel periodo aveva colpito il settore delle vetture sportive e versava in difficili condizioni economiche. Infatti, il progetto della Urraco era costato troppo e non ci si poteva permettere di investire su una vettura completamente nuova. Lo scopo era quindi quello di creare una vettura usando la Urraco come base per poterne sfruttare le linee di montaggio e risparmiare così sui costi generali.
L'obiettivo principale era quello di esaltare l'anima sportiva della Urraco e si procedette quindi ad un profondo restyling. L'intenzione di trasformare la vettura da coupé a targa impose l'eliminazione dei sedili posteriori, della parte superiore del padiglione e un irrigidimento del telaio per compensare la mancanza del tetto. La vista laterale rimaneva praticamente invariata per la presenza di due montanti posteriori in plastica in mezzo ai quali era posto il nuovo cofano motore nero opaco in posizione orizzontale. Il tettuccio asportabile in plastica nera poteva essere rimosso in poco tempo e trovava posto nello spazio dietro ai sedili,
Altre novità erano l'adozione di uno spoiler anteriore, abbinato ad un paraurti nero in resina, che nascondeva il radiatore dell'olio e le prese d'aria dei freni anteriori. Furono poi aggiunti dei passaruota maggiorati abbinati a pneumatici ribassati e nuovi cerchi in lega. Nuovi anche gli interni con una plancia completamente ridisegnata che si protende verso il pilota.
Dal punto di vista meccanico non c'erano novità rispetto alla Urraco P 300. Con essa condivideva infatti il V8 a 90° di 2996cm³ che erogava una potenza di 260 CV (DIN) a 7.500 giri/min. La distribuzione era a bialbero a camme in testa e l'alimentazione era affidata a quattro carburatori Weber doppio corpo invertiti da 40.
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