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La Lancia Delta S4 è una autovettura sportiva costruita dalla casa automobilistica italiana Lancia, mediante una stretta collaborazione tecnico industriale, tra lo stabilimento Lancia di Borgo san Paolo con l'Officina Abarth di corso Marche a Torino, per una quantitativo di 200 esemplari stradali, al fine da poterne omologare la variante da competizione secondo le norme FIA Gruppo B, da utilizzare nel campionato del mondo rally, in cui ha gareggiato dall'ultimo evento del 1985 fino alla fine del 1986.

Lancia Delta S4
Descrizione generale
Costruttore  Lancia
Tipo principaleBerlinetta
Produzionedal 1985 al 1986
Sostituisce laLancia Rally 037
Sostituita daLancia Delta HF 4WD
Esemplari prodotti200[1]
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza4005 mm
Larghezza1801 mm
Altezza1501 mm
Passo2327 mm
Massa1197 kg
Altro
AssemblaggioStabilimento Lancia di Borgo san Paolo con la collaborazione di Officina Abarth di Corso Marche a Torino
ProgettoClaudio Lombardi
StileSergio Limone
Renato Sconfienza
Stessa famigliaLancia ECV
Auto similiFord RS200
Audi quattro
Renault 5 Turbo
Peugeot 205 Turbo 16
Austin Metro 6R4

Contesto


Interni di una Delta S4 Stradale
Interni di una Delta S4 Stradale

Nel 1985 la situazione del mondiale rallye rendeva necessario, per essere competitivi, il confronto con la Peugeot 205 Turbo 16 al tempo ai vertici; l'ambito meccanico era quindi quello dell'ormai assodata trazione integrale, aperto all'inizio del decennio dalla Audi con la quattro. In casa Lancia-Abarth la Rally 037 a trazione posteriore, utilizzata fino ad allora nelle gare nonché ultima vettura a 2 ruote motrici a fare suo il titolo, appariva ormai superata e non più competitiva.

Per questi motivi il reparto corse torinese condotto dall'ingegner Claudio Lombardi diede vita alla Delta S4 (Sovralimentata e 4 per le quattro ruote motrici), con l'obiettivo di tornare protagonisti nelle competizioni rally internazionali del Gruppo B.[2]

In particolare, quest'auto fu l'unica Delta per le competizioni a non avere in pratica nulla da spartire con il modello di serie, tanto che fu necessario produrre e mettere in vendita al pubblico 200 esemplari stradali, come prescritto dal regolamento, per l'omologazione della vettura da gara.

Il naturale assemblaggio delle Delta S4 aveva origine nella sede dell'azienda Cecomp, che si occupava di premontare e saldare i telai in tubi di acciaio delle scocche, i quali venivano poi spediti presso la carrozzeria Savio, incaricata della costruzione e verniciatura delle resine. Terminate tali operazioni di base le vetture così pre-assemblate giungevano alla fabbrica Lancia di Borgo san Paolo, che eseguiva i processi connessi al montaggio finale, incluso quello degli organi meccanici e degli allestimenti interni. Ogni singolo motore veniva invece realizzato e collaudato dai tecnici dell'Officina Abarth di Corso Marche.[3]


Caratteristiche tecniche



Motore


Motore di una Delta S4 Stradale
Motore di una Delta S4 Stradale

Il propulsore di questa vettura era un 4 cilindri in linea con una cilindrata di 1759 cm³. Il motore, posto centralmente, aveva un basamento in lega di magnesio con testata in lega leggera di alluminio, inoltre le canne dei cilindri erano rivestite superficialmente con un raffinato e tecnologico trattamento a base di materiale ceramico, chiamato Cermetal.

Le valvole erano 4 per cilindro in Nimonic, una lega Nichel-base normalmente impiegata in applicazioni ad alta temperatura e alto stress meccanico. Vi era un sistema di doppia sovralimentazione: un turbocompressore KKK k27 con in più un compressore volumetrico Volumex, brevettato dalla Abarth (Tipo R18). Il vantaggio del Volumex era di "spingere" già a 1.500 giri/min, mentre la potenza "pura" veniva invece dal turbocompressore KKK a gas di scarico; l'unione dei due sistemi permise elasticità e potenza. I due sistemi di sovralimentazione vennero accoppiati, escludendo il Volumex agli alti regimi di rotazione dove funzionava invece solo il turbocompressore.

La Delta S4 in versione stradale aveva 250 CV, la versione da gara al debutto nel 1985 ne aveva 450, mentre l'ultima evoluzione schierata nel campionato mondiale 1986 poteva sviluppare per brevi tratti anche potenze nell'ordine dei 530 CV con una pressione di sovralimentazione di 2,3 bar tramite un overboost regolabile dall'abitacolo.


Telaio


Il telaio aveva una struttura reticolare di tubi saldati al Ni-Cr, per poter essere facilmente riparabile e permettere all'assistenza di raggiungere con facilità tutti gli organi meccanici, mantenendo una sufficiente leggerezza. Le sospensioni erano a parallelogramma deformabile, progettate per sopportare una accelerazione otto volte superiore a quella di gravità. Le anteriori avevano molla e ammortizzatore coassiale, mentre le posteriori (doppie) avevano l'ammortizzatore esterno alla molla, per sopportare il maggior peso (57% del carico, più trasferimento di peso in accelerazione). L'escursione era di 250 mm.


Trasmissione


Da sinistra: raffronto tra una Delta S4 Stradale e una da competizione
Da sinistra: raffronto tra una Delta S4 Stradale e una da competizione

La trasmissione si avvaleva di un cambio ad innesti frontali, con albero primario cavo; il moto arrivava alla parte posteriore dell'albero attraverso una sottile barra concentrica, che si torce per rapidi aumenti di coppia sollecitando meno il cambio. Si avvaleva inoltre di un ripartitore centrale di coppia costituito da un rotismo epicicloidale sul terzo asse, munito di giunto Ferguson autobloccante. Infatti il semplice differenziale impone parità di coppia; se uno dei due assi si trova in zona a bassa aderenza si verifica uno slittamento, e il differenziale riduce moltissimo la coppia trasmessa anche all'altro asse, limitando la trazione. Per impedire ciò occorre inibire delle forti differenze nella velocità di rotazione dei due assi. Il giunto Ferguson è costituito da due armature, una interna ed una esterna, con due serie di dischi forati ed affacciati tra loro; l'intero giunto è poi sigillato, e riempito parzialmente di un liquido siliconico viscoso. Se c'è una velocità di rotazione relativa tra le due armature, il liquido è costretto a laminare fra disco e disco, e attraverso i fori nei dischi, esercitando una coppia frenante e riscaldandosi. Oltre una certa temperatura la coppia frenante si impenna, ottenendo la saldatura di presa diretta del giunto: grazie a questo effetto, in caso di rottura di un semiasse, in breve tempo il Ferguson si blocca e il veicolo può proseguire.

I primi test tecnici della Delta S4 furono seguiti da Giorgio Pianta, allora capo collaudatore dell'Abarth. A partire dall'estate 1985, Cesare Fiorio, responsabile Squadra Corse Lancia, affidò al pilota italiano Miki Biasion lo sviluppo della vettura.

La distribuzione della potenza sulle ruote nell'ambito della trazione integrale era stabilita su due standard fissi: a seconda degli impieghi si poteva scegliere l'opzione del 20% all'avantreno e 80% al retrotreno, oppure quella del 35% e 65%.

Il pilota ufficiale della Lancia, in un'intervista dichiarava:

«"Non avevo il coraggio di tener giù per farla scivolare. Poi ho capito che dovevo guidarla come se fosse sui binari".»

(Henri Toivonen)

Vettura da competizione


Lancia Delta S4
Lancia Delta S4 coi colori Martini Racing
Descrizione generale
Costruttore  Lancia
Categoria Campionato del mondo rally
Classe Gruppo B
Produzione dal 1985 al 1986
Squadra Martini Racing
Progettata da Sergio Limone
Paolo Messori
Claudio Lombardi
Sostituisce Lancia Rally 037 EVO
Sostituita da Lancia Delta HF 4WD
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio tubolare in acciaio, rivestito in materiale composito
Motore Lancia, 4 cilindri in linea, sovralimentato con compressore Volumex Abarth + turbo KKK K27
Trasmissione cambio manuale a 5 rapporti
Dimensioni e pesi
Lunghezza 3990 mm
Larghezza 1880 mm
Altezza 1400 mm
Passo 2441 mm
Peso 970 kg
Altro
Pneumatici Pirelli
Avversarie Audi Sport quattro, Peugeot 205 Turbo 16, Ford RS200
Risultati sportivi
Debutto Campionato del mondo rally 1985
Piloti Markku Alén
Henri Toivonen
Miki Biasion
Mikael Ericsson
Jorge Recalde
Kalle Grundel
Dario Cerrato
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
12 5

Il debutto mondiale della Delta S4 avvenne nel rally RAC del 1985, e fu un successo: primi due posti con le coppie Toivonen-Wilson e Alen-Kivimaki. La Delta S4 si dimostrò ben presto un'auto vincente.

Miki Biasion in azione su Delta S4 al Rally di Sanremo del 1986
Miki Biasion in azione su Delta S4 al Rally di Sanremo del 1986

Ma il dramma era alle porte: nel maggio 1986 al Tour de Corse, Toivonen ed il suo copilota Cresto, fino a quel momento in testa al rally, uscirono di strada e perirono nell'incidente.[4]

La drammatica scomparsa di Henri Toivonen e Sergio Cresto non fu isolata. C'era stata quella di Attilio Bettega su Lancia 037, soltanto l'anno prima. Vi furono poi la morte di due spettatori e l'accadimento di altri numerosi incidenti, ma con risvolti meno drammatici. Il mondiale andò comunque avanti ed era già virtualmente vinto dalla coppia Alen-Kivimaki su Lancia Delta S4, grazie anche all'epilogo del Rally di Sanremo durante il quale accadde un fatto determinante per la corsa al titolo 1986: per aver maggior effetto suolo la Peugeot aveva montato le minigonne sulle fiancate delle 205 T16 e le tre vetture furono squalificate. I francesi fecero ricorso in appello, ma il Sanremo fu dominato dalle Lancia.

Il mondiale costruttori era andato alle Peugeot e il mondiale piloti a Markku Alén su Lancia S4, ma 11 giorni dopo la fine del campionato, la FISA accettò il ricorso della Peugeot e cancellò il risultato del Sanremo, assegnando così anche il titolo piloti alla Peugeot.

Matti Alamäki in azione su Delta S4 al rallycross finlandese nel 1987
Matti Alamäki in azione su Delta S4 al rallycross finlandese nel 1987

La Delta S4 dopo soli 13 mesi concluse il suo breve ma intenso ciclo, senza vincere alcun titolo mondiale, dimostrandosi comunque una delle più competitive vetture di Gruppo B. L'esperienza maturata con la S4 permise alla Lancia di presentare dopo pochi mesi la nuova Delta HF 4WD di Gruppo A, vettura che avrebbe vinto il mondiale 1987 prima di lasciare a sua volta strada all'ancora più performante e titolata Delta HF Integrale. Tutti gli avvenimenti, più o meno tragici, accaduti durante i campionati 1985 e 1986 fecero comunque prendere alla federazione internazionale la decisione di sospendere l'attività nel Campionato Mondiale Rally delle auto di Gruppo B (ritenute troppo pericolose per le elevatissime prestazioni raggiunte) a favore di auto con caratteristiche più vicine a quelle di serie (Gruppo A).[5]

Dal 1987 la carriera sportiva della S4 continuò, in forma perlopiù privata, in altre discipline dove erano ancora ammesse le vetture di Gruppo B. In particolare ottenne numerose affermazioni nel campionato spagnolo rally su terra, nei campionati italiano ed europeo di autocross e nel Campionato Italiano Slalom. La S4 fu inoltre impiegata con buoni risultati nel Campionato europeo di rallycross, dove giunse seconda nel 1987, nelle cronoscalate e nelle competizioni su ghiaccio.

Mentre la Delta S4 correva, era in preparazione un prototipo, la Lancia ECV (dotata di vari sviluppi meccanici e strutturali), che sarebbe dovuto diventare la Delta S4 Evoluzione e successivamente la ECV evoluzione2.


Palmarès



Vittorie nel mondiale rally


Nel biennio di vita la S4 ha conquistato 5 vittorie e 15 podi in 12 gare (una nel 1985 ed 11 nel 1986) del Campionato del mondo rally.

# Anno Rally Pilota Navigatore
1 1985 Rally di Gran Bretagna Henri Toivonen Neil Wilson
2 1986 Rally di Monte Carlo Henri Toivonen Sergio Cresto
3 Rally di Argentina Miki Biasion Tiziano Siviero
4 Rally di Sanremo[6] Markku Alén Ilkka Kivimäki
5 Olympus Rally Markku Alén Ilkka Kivimäki

Campionato europeo rally



Campionato italiano rally



Campionato spagnolo rally su terra



Campionato europeo autocross



Campionato italiano slalom



Campionato italiano montagna



Note


  1. Francesco Colla, Leggenda Lancia Delta: una S4 Stradale all'asta per mezzo milione, su tuttosport.com, 17 agosto 2016.
  2. Claudio Lombardi: intervista al papà della Delta S4 e non solo..., in Automoto.it. URL consultato il 6 novembre 2016.
  3. Lancia Delta S4 Gruppo B, eccellenza italiana, Automobilismo, 23 marzo 2016.
  4. "OLOCAUSTO SENZA PERCHÉ": TOUR DE CORSE 1986 Rombo 6 maggio 1986 n°19, su henritoivonen.it. URL consultato il 19 novembre 2011.
  5. La Storia Della Lancia Delta, su lanciadeltaintegraleclub.net. URL consultato il 19 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
  6. Gara annullata, 11 giorni dopo la fine del mondiale, dalla FISA, che accolse il reclamo della Peugeot, la quale grazie a quella squalifica vinse anche il titolo piloti.

Voci correlate



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[en] Lancia Delta S4

The Lancia Delta S4 is a Group B rally car manufactured by the Italian car company Lancia. The Delta S4 competed in the World Rally Championship in 1985 and 1986, until Group B class was disbanded and the cars were eventually banned from competition completely by European sanctioning body FIA.[1] The car replaced, and was an evolution of the 037. The S4 took full advantage of the Group B regulations, and featured a midship-mounted engine and all-wheel drive for superior traction on loose surfaces.

[es] Lancia Delta S4

El Lancia Delta S4 es un automóvil de carreras construido por la empresa italiana Lancia en conjunto con Abarth,[5] homologado como grupo B y pensado para competir en el Campeonato Mundial de Rally. Se desarrolló en 1984 a partir del modelo del Lancia Delta, comercializado por primera vez en 1979, y participó tan solo en las temporadas 1985 y 1986 del Campeonato Mundial de Rally. En su primer año debutó en la última ronda del calendario, el Rally de Gran Bretaña, donde consiguió un inesperado doblete con los pilotos Henri Toivonen y Markku Alén. Por otro lado, durante el segundo año participó en todas las citas, excepto en el Rally Costa de Marfil, y mantuvo una intensa lucha con su rival más directo, el Peugeot 205 Turbo 16, cuando ambas marcas peleaban por los títulos de constructores y de pilotos, sobre todo una vez que el resto de equipos oficiales se retiraron de la competición a mitad de la temporada. El Delta S4 tenía todas las características que hicieron de los grupo B los más extraordinarios de la historia de los rallies: motor central con turbo, compresor y dobles intercoolers, chasis tubular, tracción a las cuatro ruedas y carrocería de fibra. Este modelo sustituyó al Lancia Rally 037, vehículo que la marca usaba desde 1982. Si bien había obtenido varias victorias y el campeonato en 1983, con la llegada de vehículos con tracción integral como el Audi Quattro y el Peugeot 205 Turbo 16, se mostró menos competitivo, especialmente en pruebas sobre tierra debido a la tracción trasera, que sin embargo lo hacía rápido en asfalto. En 1986, y debido a los hechos acaecidos, cuando varias personas perdieron la vida durante el Rally de Portugal y Henri Toivonen y Sergio Cresto fallecieron durante el transcurso del Rally de Córcega a los mandos de un Lancia Delta S4, los grupo B fueron prohibidos por la Fédération Internationale du Sport Automobile (FISA) —antecesora de la Federación Internacional del Automóvil (FIA)— por lo que la vida deportiva del Delta S4 se vio interrumpida muy pronto y pareció destinado terminar en las vitrinas de los museos o al igual que otros modelos, a seguir compitiendo en carreras donde estos modelos están permitidos.

[fr] Lancia Delta S4

La Lancia Delta S4 est une voiture de compétition spécialement conçue pour être engagée en rallyes. Fabriquée par le constructeur italien Lancia dans les années 1980 pour être engagée par la Scuderia Lancia en Championnat du monde des rallyes, un modèle de série, stradale, basé sur la version de rallye, a été construit à 200 exemplaires, pour répondre aux exigences de la catégorie Groupe B.
- [it] Lancia Delta S4



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