La McLaren F1 è un'automobile sportiva ad elevate prestazioni costruita all'inizio degli anni novanta dalla casa automobilistica britannica McLaren prodotta in 106 esemplari[1] dal 1993 al 1998. Con una velocità massima di 386,7 km/h, rimane l'auto stradale con motore ad aspirazione naturale più veloce mai costruita e viene da molti ritenuta una delle pietre miliari nella storia della tecnologia automobilistica[2].
McLaren F1 | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Tipo principale | Coupé |
Produzione | dal 1993 al 1998 |
Sostituisce la | McLaren M6GT |
Sostituita da | McLaren P1 |
Esemplari prodotti | 106[1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4290 mm |
Larghezza | 1820 o 2097 mm |
Altezza | 1150 mm |
Passo | 2718 mm |
Massa | da 1061 a 1140 kg |
Altro | |
Progetto | Gordon Murray |
Stile | Peter Stevens |
Altre eredi | McLaren Speedtail |
Auto simili | Bugatti Veyron Ferrari F50 GT Koenigsegg CCX Locus HTT Plethore Maserati MC12 Maybach Exelero Mercedes-Benz SLR McLaren Porsche Carrera GT Saleen S7 |
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Alla fine degli anni ottanta, la McLaren decise di impegnarsi nella produzione di una vettura sportiva stradale dalle caratteristiche e dalle prestazioni estreme e nel marzo 1990 fu creato il gruppo di lavoro che avrebbe realizzato questo progetto[3].
Lo sviluppo fu affidato a un team di 7 progettisti diretti dall'ex ingegnere di Formula 1 Gordon Murray. Nelle intenzioni del progettista la F1 avrebbe dovuto essere una vettura Gran Turismo ad alte prestazioni, ma dotata di tutto il necessario per rendere la vita a bordo relativamente confortevole per tre persone (il posto guida è in posizione centrale). L'auto non fu concepita originariamente per un uso agonistico e in relazione alle prestazioni assicurava un livello di praticità e comfort sconosciuto alle dirette concorrenti dell'epoca essendo dotata, tra l'altro, di rifiniture molto curate e di due spaziosi vani bagagli. Nonostante la vocazione da Gran Turismo e grazie all'utilizzo di tecnologie futuristiche la vettura aveva una massa di poco superiore ai 1.100 kg in ordine di marcia con un rapporto peso/potenza di appena 1,75 kg/CV, che si traduceva in prestazioni superiori a quelle di ogni altra vettura stradale sino ad allora realizzata. La vettura è spinta da un propulsore realizzato appositamente dalla BMW: un V12 con una cilindrata di 6 litri e potenza massima di 627 CV nella configurazione standard.
La McLaren F1 stradale fu presentata al pubblico a Monte Carlo il 28 maggio 1992, mentre la prima vettura di serie fu consegnata nel dicembre 1993[3].
Vetture costruite:
Il propulsore BMW, denominato s70/2, si trova in posizione centrale-posteriore. Si tratta di un 12 cilindri a V di 60°, con una cilindrata di 6.064 cm³ (86 mm di alesaggio x 87 mm di corsa). Le testate dispongono di 2 alberi a camme ognuna e un sistema di fasatura variabile, la distribuzione è 4 valvole per cilindro (per un totale di 48 valvole).
Per risparmiare sul peso non si è lesinato sull'utilizzo di leghe metalliche sofisticate, come per i pistoni in lega di alluminio.
A seconda delle varianti eroga dai 627 CV, a 7.500 giri/min, ai 680 CV, a 7.800 giri/min.[5]
Le F1 GTR da competizione montavano l'unità S70/3, identica alla precedente tranne qualche piccolo adattamento ai regolamenti sportivi: la potenza massima di circa 600 CV a 7.500 giri/min limitata da flange poste sui collettori di aspirazione. Nell'ultimo anno di produzione della F1 GTR, la cilindrata dovette essere ridotta a 5.990 cm³ esclusivamente per fini agonistici, riguardanti i regolamenti ACO.
La F1 ha un cambio manuale a sei marce montato longitudinalmente e una frizione a tre dischi in carbonio che deve essere sostituita ogni 5.000 km.[senza fonte] Tuttavia il conduttore, e noto collezionista di automobili, Jay Leno ha sottolineato come sia falso che la frizione debba essere sostituita dopo soli 2-3 anni.[6] Il differenziale è a slittamento limitato.
La F1 è stata la prima automobile stradale dotata di scocca autoportante in fibra di carbonio[7]. Può ospitare tre persone, con il guidatore posizionato al centro e un passeggero su ciascun lato, leggermente arretrati. Questo fa della F1 una delle poche vetture sportive prodotte in serie a tre posti, insieme alla Matra-Simca Bagheera e la Talbot-Matra Murena, che però non hanno il guidatore in posizione centrale. Si è scelta questa configurazione per ottimizzare la distribuzione delle masse. Ha un sistema di ventole che controlla lo spessore dello strato limite nel sottoscocca per ottimizzare l'effetto suolo, mentre un freno aerodinamico viene azionato automaticamente per rendere il retrotreno della vettura stabile durante le frenate ad alta velocità.
La produzione della F1 stradale è stata preceduta da 5 prototipi di collaudo:
Commercialmente non fu un grande successo, ne vennero prodotti 64 esemplari, ma fissò i nuovi limiti per le supercar, stabilendo record che sarebbero rimasti imbattuti per anni. Infatti nel marzo 1998 il prototipo XP5 della F1 pilotato da Andy Wallace, fece registrare 386,403 km/h sul lunghissimo rettilineo (9 km) del tracciato tedesco di Ehra-Lessien, di proprietà della Volkswagen, ed è stata così per 14 anni l'automobile stradale più veloce mai prodotta, superata solo recentemente da vetture sportive molto più potenti. La F1 rimane comunque l'auto stradale a motore aspirato più veloce al mondo, in virtù di una curatissima aerodinamica che si avvale anche di un sofisticato sistema di controllo attivo dello strato limite sul sottoscocca, tramite ventole controllate da computer. La versione base, priva di ogni ala, è la più veloce grazie alla più bassa resistenza all'avanzamento.
Quasi la metà delle F1 prodotte sono state utilizzate nel campionato FIA GT, il resto è stato venduto per uso stradale.
La tecnologia futuristica, le prestazioni molto elevate, il posto guida centrale, la qualità costruttiva e il notevole palmares sportivo hanno permesso alla F1 di entrare nella storia dell'automobilismo e di rimanere a tutt'oggi un riferimento nell'ambito delle automobili sportive, come confermano le quotazioni di mercato molto alte di questa vettura.
La potenza massima è di 627 CV a 7.500 giri/min, mentre il peso è di 1.139 kg.
La McLaren F1 LM (Le Mans) è un'edizione celebrativa della vittoria della F1 GTR alla 24 Ore di Le Mans del 1995: i modelli realizzati furono 5, tanti quante le vetture che sono riuscite a terminare la gara[3]. Derivata dalla GTR e modificata solo di quel tanto necessario a renderla omologabile. Il peso è di 1062 kg. Questo modello è verniciato esclusivamente di arancione, lo stesso colore delle vetture da competizione schierate dalla McLaren negli anni sessanta. Monta inoltre una aerodinamica rivista, sviluppata presso la galleria del vento della McLaren con la collaborazione del team di F1, l'aggiunta di uno spoiler anteriore e di un alettone posteriore hanno permesso di incrementare sensibilmente il carico aerodinamico.
Il prezzo dichiarato era di 1.250.000 $, sebbene oggi le quotazioni dei pochissimi esemplari prodotti siano molto più alte. Tre di questi cinque esemplari sono posseduti dal Sultano del Brunei e uno è di proprietà dello stilista Ralph Lauren.
Il dirigente della McLaren Ron Dennis ha promesso un sesto esemplare, un prototipo della LM di proprietà della casa madre, al suo pilota Lewis Hamilton in caso di vittoria di due campionati di F1.
Il motore della F1 LM è quello più potente: grazie a migliori convogliatori per l'aria di alimentazione eroga 680 CV a 7.800 giri/min ma può raggiungere gli 8.500 giri/min, contro i 636 CV a 7.500 giri/min della stessa unità S70/3 montata sulla F1 GTR limitata però dal regolamento sportivo da flangiature sui condotti di aspirazione; la coppia motrice raggiunge un picco di 705 Nm a 4.500 giri/min. La potenza superiore e il peso inferiore di 60 kg rispetto alla successiva F1 stradale le consente di essere la versione col migliore rapporto potenza-peso delle 4, e quindi quella con la migliore accelerazione. L'impianto frenante e lo sterzo sono privi di servoassistenza.
La F1 GT fu concepita sulla base della McLaren F1 con l'obiettivo di offrire lo stesso carico aerodinamico della LM ma con una resistenza all'avanzamento minore. Le modifiche erano quindi prettamente di carattere aerodinamico e non meccanico, omologate per poterle utilizzare sulle vetture da competizione di classe GT1 (perché l'allora regolamento tecnico richiedeva la produzione di almeno una vettura stradale). Ne furono costruite in tutto 3, di cui una sola con la stessa "coda lunga" vista sulle GTR longtail.
Le modifiche aerodinamiche abbassarono la velocità massima, ma la resero anche più maneggevole alle alte velocità.
Sebbene, come già detto, non fosse stata concepita come un'automobile da competizione, su richiesta dei clienti sportivi della Casa fu approntata durante il 1994 in soli tre mesi una versione da competizione della F1[3]. Denominata McLaren F1 GTR, prese parte al campionato BPR Global GT Series che nel 1997 passò sotto il controllo della FIA diventando il Campionato mondiale Gran Turismo: la vettura utilizzava il motore S70/3 da 600 CV, la cui potenza era limitata da flange poste sui condotti di aspirazione previste dal regolamento per bilanciare le prestazioni di vetture diverse, l'impianto frenante era più evoluto e disponeva di dischi in carboceramica.
Ne vennero prodotte un totale di 28 nell'arco di tre anni:
Nel 1995 la F1 GTR debuttò alla 24 Ore di Le Mans vincendo subito, e portando all'arrivo cinque vetture, al 1º, 3º, 4º, 5º e 13º posto, battendo anche le vetture della classe superiore (le sport prototipo). Nessun costruttore aveva mai debuttato in maniera così trionfale a Le Mans. Vince inoltre il campionato BPR Global GT Series, primeggiando in 10 gare su 12 contro vetture quali Ferrari F40 LM e Porsche 911 GT2.
Nel 1996 giunse, sempre a Le Mans, nella categoria GT1, alle spalle delle nuovissime Porsche 911 GT1, conquistando il terzo posto in categoria GT1 (4º assoluto); si riconfermò invece nella serie BPR vincendo il campionato con 7 vittorie su 11 gare. Nello stesso anno venne iscritta al campionato GT giapponese con i colori del team Lark. Pilotata da Naoki Hattori, Ralf Schumacher, David Brabham e John Nielsen, la vettura ottenne il titolo costruttori e quello piloti con Brahbam e Nielsen (a tutt'oggi la McLaren è l'unica casa costruttrice non giapponese ad aver vinto il titolo assoluto in questo campionato).
Nel 1997 alla 24 Ore di Le Mans, arrivò al 2º e 3º posto assoluto (1° e 2° in classe GT1), a solo un giro di distacco, battuta solo dal prototipo TWR-Porsche WSC 95, concettualmente più veloce. Nello stesso anno si disputò la prima edizione del Campionato FIA GT, la BMW Motorsport schierò una propria squadra ufficiale ed ottenne 5 successi su 11 gare, arrivando seconda in classifica dietro la Mercedes-Benz che vinse il titolo per mezzo della CLK GTR, vettura realizzata per le competizioni, solo successivamente targata e la cui omologazione arrivò solo a stagione finita.
Nel 1998, a Le Mans concluse al 4º posto assoluto, gareggiando contro vetture di nuova concezione e più evolute. Trionfò comunque nel 1998 e 1999 nel GT britannico.
Tra il 2000 e il 2002, il team Hitotsuyama Racing iscrisse una propria McLaren F1 GTR al Super GT, ma rispetto a quella portata in gara dal team Lark diversi anni prima quest'ultima ottenne risultati ben più modesti.
La vettura con il telaio numero 11[11] è quella dalla storia più particolare, inizialmente costruita per gareggiare nel campionato BPR, venne utilizzata nella stagione 1996 dal team Giroix, dopo alcuni piazzamenti nelle prime gare, alla 24 Ore di Le Mans la vettura si ritirò per problemi al motore, dopo di che la squadra la cedette al team Lambre Competition, il quale non la fece gareggiare. In quel periodo il team Mercedes-AMG che gareggiava nel campionato ITC, consapevole che la serie sarebbe stata soppressa dalla FIA a fine anno 1996, decise di impegnarsi a partire dal 1997 nel neonato Campionato FIA Gran Turismo. Tuttavia la Mercedes-Benz non disponeva di una vettura Gran Turismo già pronta, avendo pochi mesi di tempo, per non progettare da zero una nuova macchina, decise di acquistare senza dare nell'occhio la McLaren F1 #11 dalla Lambre Competition e di utilizzarla come muletto per sviluppare una nuova Gran Turismo. Su questa vettura il motore V12 BMW venne rimosso, sostituito dal 6 litri V12 Mercedes-Benz, venne montata una nuova veste aerodinamica all'anteriore e al posteriore per testare nuovi componenti tecnici per la futura Mercedes-Benz CLK GTR. Durante un test sul circuito di Jarama, la macchina guidata dal pilota Bernd Schneider, fece segnare dei tempi più veloci rispetto all'anno precedente, tuttavia il pilota fece un fuori pista danneggiando il prototipo. Il fatto richiamò l'attenzione di giornalisti e fotografi, per non creare problemi all'immagine della Mercedes-Benz e discussioni con la McLaren, la vettura fu rimossa e ripristinata nella sua configurazione originale, compreso il motore V12 BMW e la livrea del team Giroix. Successivamente nel 2001 è stata acquistata da un collezionista svedese e secondo le sue volontà convertita in configurazione stradale con livrea giallo papaia direttamente presso lo stabilimento della McLaren. Nel 2007 è stata acquistata da un collezionista italiano e attualmente è custodita a Bergamo.
Ad Agosto 2017, in occasione del concorso d'eleganza di Pebble Beach, la casa d'aste Gooding & Company ha venduto l'esemplare con telaio no.044 per la somma di 15,6 milioni di dollari.[12]
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